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Processo a Giovanni




Apro la porta piano piano, non sarebbe ancora orario d’ufficio ma entro lo stesso, per meglio dire mi affaccio a mezza porta sapendo di essere in colpa. Ed essere in colpa da queste parti non è una buona idea.

“Mi scusi..”

Mi sono così rivolto a un signore dall’aria austera, sobriamente vestito di grigio e con cravatta rossa a righe bianche. Per un attimo mi viene il sospetto che sia il giudice, il Gup Angelini come è scritto sulla porta. Vista la sua aria austera ma non malvagia sono tentato di istinto di perorare la mia causa. Sa signor giudice, so che lei non ci crederà, ma sarei innocente. Aria Austera non è il giudice, è un impiegato arrivato in anticipo, spinto chissà da quali dolori e angosce insopportabili fuori di casa. Aria Austera accetta le mie scuse, mi fa cenno di entrare, mi rammenta che sono in anticipo sull’orario di apertura degli uffici e purtuttavia egli è disposto a favorirmi.

“Mi scusi Aria Austera, vorrei fare una copia del mio fascicolo.”

Bokassa City.

Non è stato mica facile arrivare fino all’ufficio del Gup Angelini, settimo piano stanza 228 Edificio C. Forse quinto piano, non è essenziale. Ho fatto tutto il corridoio dell’Edificio C, ho chiesto, ho minacciato, ho guardato i cartelli. Mi hanno mandato prima all’Edificio A, con il che durante il tragitto credo di aver preso nota di cosa c’è nell’Edificio A , non si sa mai. Spinto da falsi amici e dall’intuizione, che è sempre una bella cosa però.., dopo taluni rigiri sono tornato all’ Edificio C, nel quale dopo salite e discese sono pervenuto all’ufficio del mio Gup. Volete sapere la strada nel caso fosse anche il vostro Gup? Primo non ve lo dico, siete imputati dovete soffrire. Secondo ogni notte cambiano i cartelli.

Torniamo da Aria Austera.



 
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Giovanni Di Cristofano
non segnalata